Il vino ha posto le sue radici nella storia da tempi decisamente remoti. Nel corso dei millenni le tecniche di produzione si sono evolute, passando da processi base rimasti invariati ma facilitati dall’utilizzo delle macchine, sino a nuovi innovativi passaggi. Questo grazie non solo alla produzione industriale e all’attento studio dei processi chimici che avvengono ad ogni passaggio, ma anche grazie alla passione dei consumatori nei confronti del buon vino.
Ma come nasce e come si fa il vino di ottima qualità? Non sono in pochi a domandarselo, e così sempre più aziende hanno cominciato a portare gli appassionati a seguire le fasi di produzione dai loro esordi. Le sagre del vino dove già un tempo si erano condotti numerosi turisti ben oltre la fase di degustazione, oggi si sono evolute come “wine tour” realizzati in ogni parte del mondo.

In alcuni casi poi, il turista è chiamato non solo ad assistere ma anche a partecipare direttamente. C’è chi desidera semplicemente farsi un “selfie” durante una ben poco tecnologica pigiatura a piedi nudi degli acini, chi immergersi in un’esperienza contadina lontana dallo stress caotico della città, e chi vuole comprendere al meglio come viene realizzata la nobile bevanda.
Le fasi della produzione del vino
La fase della vendemmia è senza dubbio il punto di partenza più rilevante. La scelta dei grappoli da raccogliere determinerà la qualità del vino, e in caso di viti in zone e di tipi particolari, anche il nome e sapore caratteristico di vini celebri e costosi.
Già da questa fase il progresso ha affiancato la vinificazione con l’aiuto da parte di macchinari per la raccolta. Alcune aziende però, si avvalgono ancora di quella più selettiva e attenta effettuata dalle mani dell’uomo.
Una volta raccolti i grappoli, essi vengono sottoposti alla pigiatura all’interno di larghi contenitori. Questo processo serve ad estrarre i succhi della polpa, e prepararli ad innescare i meccanismi della fermentazione.
Il vino si origina infatti grazie a due elementi principali: zuccheri e lieviti. La buccia di ogni acino contiene per natura dei lieviti che cibandosi degli altrettanto ricchi zuccheri contenuti dalla polpa, produrranno anidride carbonica ed alcool etilico.
C’è dunque la fase iniziale di fermentazione, della durata di anche solo un giorno o sette, in rari casi dieci. La vinificazione seguente è invece il processo fra i più corposi, ricco di tanti altri passaggi che determineranno cambiamenti importanti per il gusto del futuro vino. Qui il succo fermentato segue tre potenziali vie a seconda di cosa si vuole ottenere, se un bianco, un rosso o un rosato. Nel caso del bianco il liquido viene filtrato subito dal mosto e gli altri residui solidi, nel caso del rosso viene lasciato macerare con tutte le sue componenti che rilasceranno i tannini responsabili infatti del colorito acceso.
L’ultimo passaggio dopo l’imbottigliamento o svinatura, nel caso dei vini rossi consiste in un paziente e lento invecchiamento che può arrivare fino a cinque anni.
Alcuni casi da record di annate particolari regalano agli appassionati vini dalla storia più vecchia di loro anche di duecento anni!