Festa della Valle d’Aosta, grande successo per i due concerti

Spettacolo e pubblico delle grandi occasioni per le due serate musicali proposte in occasione della sesta edizione della Festa della Valle d’Aosta. Domenica 4 settembre sul palco allestito nell’area del Teatro Romano è salita una delle nuove promesse della musica italiana, Noemi, che ha raggiunto il successo nel 2009 con la partecipazione al talent show X-Factor e con l’esibizione al Festival di Sanremo del 2010.

Con la sua voce allo stesso tempo calda e graffiante, la ventinovenne romana si è presentata in modo grintoso, passionale e senza mezze misure, conquistando subito i circa tremila spettatori presenti.

A farle da “spalla”, c’erano tre esponenti valdostani di spicco del panorama musicale italiano attuale, Naïf, i Kymera e i dAri, a loro volta introdotti dal patois in musica della coppia blues formata da Philippe Milleret e Giorgio Broglio.

Andrea Cadioli, dAri
Ritornare a casa vuol dire ritrovare sotto il palco le persone a cui si vuole bene e in questo caso è ancora più bello perché condividiamo il palco con artisti valdostani che hanno qualcosa in comune, magari non a livello musicale ma sicuramente a livello di origini. Quindi siamo molto orgogliosi di essere stati chiamati per questo avvenimento e devo dire che un po’ lo sento, nonostante tutti i concerti sento un po’ di questa emozione.

Simone Giglio, Kymera
E’ sempre bello, ritorniamo nel nostro nido. Fuori dalla Valle c’è il nostro seguito, che ci accompagna un po’ ovunque nei nostri concerti, quindi ritornare in Valle è un po’ ritornare nel proprio nido e il fatto di cantare questa sera è emozionante, perché l’anno scorso, in questo momento, stavamo per affrontare la prima puntata di X-factor, proprio durante la prima serata della Festa della Valle, quindi siamo emozionati a maggior ragione.

Christine Hérin, Naïf
E’ sempre un’esperienza emozionante suonare per la tua gente, di solito li incontro a fare la spesa, però i valdostani sono veramente un popolo particolare, mi ringraziano. “brava, continua così, lo so che stai lavorando sodo” e quindi è un popolo che merita molto e spero questa sera con la mia band e con i miei colleghi di restituire quello che la Valle d’Aosta e i valdostani ci danno.

Una festa molto sentita dagli artisti locali, perché la Valle d’Aosta ha inciso, in maniera diversa ma comunque significativa, sulla loro crescita prima personale e poi musicale.

Davide Dugros, Kymera
Di sicuro il fatto di vivere in un posto tranquillo, pieno di verde, di natura, ha ispirato molto. Spesso gli autori cercano dei posti dove andare a scrivere, dove trovare tranquillità, trovare quella pace e noi ce l’abbiamo da quando siamo nati, qui.

Christine Hérin, Naïf
La mia musica è scritta molto per immaginazione e regala molte immagini, e probabilmente queste immagini le rubo quotidianamente da quello che mi circonda e che vedo da casa mia.

Dario Pirovano, dAri
Alla fine secondo me questa Valle, vuoi o non vuoi, ti porta a fare delle riflessioni. Poi sicuramente cosa c’è, ci siamo noi, c’è un po’ ognuno di noi dentro i dischi, dentro le canzoni.

Il 7 settembre, giorno in cui si festeggia il patrono di Aosta, San Grato, e momento clou della Festa della Valle d’Aosta, è cambiato lo scenario ma non la qualità della musica. Dopo la Consegna delle onorificenze di «Amis de la Vallée d’Aoste» e di «Chevalier de l’Autonomie», sul palco allestito in Piazza Chanoux si sono ritrovati artisti le cui strade, nella più che quarantennale carriera, si sono spesso incrociate.

Di fronte ad oltre 10 mila persone si sono esibiti prima i Nomadi, uno dei gruppi storici della musica italiana, e infine Roberto Vecchioni, vincitore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, che con i loro brani più famosi hanno regalato al pubblico valdostano una serata indimenticabile.

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